Social-commerce: gruppi, sconti, coupon e comparazione

Una delle prime aspettative di tutti i poternziali clienti si apprestano a prendere la decisione d’aquisto, valutando se rivolgersi ad un negozio o provare l’aquisto on-line, è trovare un prezzo più conveniente o delle offerte dedicate.

Una delle prime esigenze dei retailer e degli esercizi commerciali, anche se danno la possibilità di acquistare on-line, è quello di riuscire ad alimentare il traffico di clienti (o gergalmente pedonabilità) nei propori negozi.

I motori di comparazione prezzi (Kelkoo, Trovaprezzi, Ciao, …) sono da sempre uno dei metodi migliori per cercare prodotti specifici e trovare, per l’appunto comparando le offerte di diversi player, i prezzi migliori. Solo in alcuni rarissimi casi però tali offerte sono reperibili nei negozi fisici (presto approfondiremo ma non ora). E qui la novità.

Sono nati una serie siti che rilasciano coupon, con sconti redimibili anche on-line ma soprattutto in esercizi fisici,  a fronte del raggiungimento di una massa critica di clienti tale che possano rende interessante, per l’esercizio stesso, concedere forti sconti. Quindi l’acrasi del couponing con la logica dei cosidetti gruppi d’acquisto.

Detto in soldoni: se almeno 50 persone dichiarano di essere disponibili ad acquistare una cena in un bel ristorante o un massaggio con prezzo di listino di € 100 ad un prezzo scontato del 40%, ovvero € 60, allora, il ristorante o l’istituto di bellezza darà la possibilità di emettere il buono per tale offerta. Se si arriva a 49 no, se si raggiungono numeri superiori, ben vengano.

Uno dei primi siti a partire è Groupon, attivo in tanti paesi ed anche in Italia. E’ piaciuto. Tanto che: le revenues dichiarate per 2010 siano di 760 milioni (non mi ricordo se $ o £ o €) di fatturato, rumors suggerivano che Google volesse acquistare il sitoper prima €2 e poi $ 6.5 milion, grandi realtà di successo come Privalia ne mutuassero il business model lanciando Groupalia (anche se preferisco sempre gli originali, un come Foursquare a FB Places … ).

Se questo poteva sembrare una novità ai consumatori ma di meno per i consumati web-marketer, rilancio con la vera novità assoluta: Codop !

Si tratta di un sito come in Italia ce ne sono pochi (nell’accezione che in UK è un modello piuttosto diffuso e che potrebbe presto diventare di successo anche da noi) che offre: Codici Sconto, Coupon online, Codici Promozionali, Buoni Sconto e Consegna Gratuita, Gruppi  di’Acquisto e compagnia cantante.

Esatto anche i codici sconto (la stringa di testo/numeri che i negozi tipo Unieuro propongono stociamente su riviste e volantini poi approdate anche su email e on-line) da sempre utilizzate per creare “traffico e pedonabilità” .

E qui riprendiamo il discorso introduttivo: le persone che vogliono acquistare con sconto e i retailer che vogliono generare traffico, la consultazzione che avviene spesso on-line (nell’oltre  60%  delle vendite di prodotti costosi/complessi da ricerca diffusa Ipsos Mori da Google) e l’acquisto che viene fianlizzato nei punti di vendita nonostante sia stato influenzato dalla consultazione di siti.
Le nuove iniziative di gruppi e coupons che stanno nascendo, crescendo a una velocità vertiginosa e che presto si moltiplicheranno
, influenzeranno, secondo il mio immodesto parere, in modo significativo i comportamenti di acquisto di una bella fetta del mercato.

Appelli conclusivi:

  • Clienti! Risparmiate provando ad usare questi metodi.
  • Aziende! E’ una leva che attualmente non viene considerata nella pianificazione dei più ma che se sfruttata in modo approporiato permetterà di spostare significativi volumi cross channel in modo profittevole e misurabile.

PS: conosco personalmente interocutori delle varie compagine citate e possono essere ritenuti business partner affidabili per fare test e implementare programmi di lungo termine. E tra l’altro ho comprato con soddisfazione weekend, massaggi e cene :D

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14 Comments

  1. Sara
    2 Marzo 2011
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    Stranamente mi trovo d’accordo sul 90% delle cose che hai scritto. :D
    In tutto questo avrei tuttavia alcune considerazioni da fare: se è vero che la logica del gruppo d’acquisto può risultare molto appetibile per le aziende in quanto consente di raggiungere una massa critica di clienti prestabilita e soprattutto è una vendita “a tempo” (direi in alcuni casi “vendita lampo”), la logica del couponing è invece di altra natura. Da una parte posso calcolare la marginalità su un “venduto semi garantito”, dall’altra invece ho uno sconto (valore o percentuale) che potrebbe, nel caso in cui l’offerta non fosse così appetibile, avere un impatto proporzionalmente maggiore sui margini. Ma qui stiamo entrando molto in una logica aziendale e poco “social”. La vera questione rimane a monte quella di generare pedonabilità nei pdv. Quindi, la domanda che ti pongo è: partendo da questo obiettivo, perché un sito di couponing dovrebbe generarmi più traffico in negozio rispetto ad una prevendita di gruppo? (proprio per il fatto che è molto più vicina ad una logica pick and pay, piuttosto che semplice “se mai dovessi passare nel mio negozio, hai uno sconto x da giocarti”)?

  2. 3 Marzo 2011
    Reply

    Cara Sara,
    apprezzo i vari distinguo, ma, astraendo, sempre di sconti si tratta. Credo che i punti siano due:

    A) come il singolo cliente percepisca il coupon rispetto al codice e come si senta stimolato da cosa.
    Ti faccio un esempio terra-terra: il mio collega Renzo, malfidente e braccino (dai non prendertela che scherzo:), ogni volta che gli ho parlato dei gruppi d’acquisto mi ha guardato con diffidenza mentre è paricolarmente sensibile ai codici sconto che ricerca spesso prima di effettuare i vari acquisti. Dal canto mio, invece, visto che sono un noto spocchioso, rifuggo tutte le forme di scontistica e loyalty (nonostante ne abbia fatti a centinaia per le varie catene), mentre mi è piaciuta particolarmente e seguo con costanza le offerte di Groupon.

    B) Un’altro punto molto importante è in quale momento del percorso di acquisto si stia intervenendo perchè in un caso -il codice sconto- il cliente consulta materiali promozionali per soddisfare un bisogno, nell’altro il bisogno viene indotto. Tutte le offerte acquistate su Groupon non avrei nemmeno mai lontanamente immagino di acquistarleappena un paio d’ore prima.

    • 3 Marzo 2011
      Reply

      Seguo la logica di Federico ed aggiungo:

      1. Groupon vende un prodotto ad un prezzo comptetitivo. Stiamo parlando di trading tradizionale. Il coupon è un prodotto quindi. L’acquisto è d’impulso ed è dettatto dal famoso detto “l’occasione fa l’uomo ladro”. Compro questo prodotto o servizio perché il prezzo è interessante ma non ne ho necessariamente bisogno. Tale sistema è un po simile ai cofanetti regalo. Il numero di chi li utilizza rispetto a chi li ha acquistati è nettamente inferiore (ci sono varie ragioni: dimenticanza, negozio che non esiste più,….). Inoltre Groupon, al contrario di vente privée avrà difficolta a vendere prodotti fisici che hanno marginalità molto più basse (forse la moda si salva).Groupon quindi tenderanno a vendere servizi.

      2. Il codice sconto (grazie per la foto di codop) è un incentivo all’acquisto (stimato a 22 miliardi di dollari per il 2014). Il cliente che cerca un prodotto (la ricerca è volontaria e non dettata dall’occasione) e si vede presentato un codice sconto, ha 30% di possibilità in più di acquistarlo. In più, il codice sconto è visto come un gesto commerciale che permette di fidelizzare il cliente. Attenzione pero’ a non fare l’errore di pensare che dando un codice a ogni cliente la conversion rate aumenterà del 30%. Infatti, in quel caso chi prende un colpo è il margine.

      In sostanza, coupon e codici sconto sono diversi. Il primo è un acquisto in se stesso il secondo è un incentivo all’acquisto che permette di aumentare la conversion di un sito (il margine ha un impatto ma molto relativo e generalmente non superiore a 0.35% – poi magari spiego le ragioni in privato)

  3. michele
    4 Marzo 2011
    Reply

    articolo molto interessante, ero parte in causa…, mi trovo d’accordo e sono sicuro cheh sia la via giusta per le aziende e per gli utenti.

    La geolocalizzazione ci permetterà di scoprire e provare cose nuove, che per l’esercizio commerciale e le aziende, è pura pubblicità e comunicazione conmargini e no costi.

    • 4 Marzo 2011
      Reply

      Ciao Michele,
      caspita ma volete geo-localizzare Groupon?
      Bell’idea.
      Mandami una presentazione, così mal che vada, ti ci faccio un altro articolino sopra.
      ciao
      Gasp

  4. Marco
    31 Marzo 2011
    Reply

    L’articolo mi piace ma come sempre si parte sempre di grandi aziende a livello mondiale io conosco per esempio http://www.paesescontato.it che è tutto italiano e già dal nome vuoi divedere il servizio per ogni piccolo paese bella idea

  5. DereckWan
    18 Aprile 2011
    Reply

    Uno dei siti che offre codici sconto e dove è facile reperire codici promozionali è http://www.pricescout24.it ed in partocolar modo alla pagina :

    http://www.pricescout24.it/codicisconto.htm

    troverete sempre i codici sconto aggiornati.

    Ci sono i migliori siti e quelli dai quali compro beni e servizi di sovente: http://www.starstore.it , expedia, naturans, lafeltrinelli, cisalfa, Mypix e tanti altri ancora.

    Molte volte questi codici si possono cumulare con offerte promozionali già in corso. Il risparmio è garantito !

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