Cos’è Pinterest? E’ arrivato il social TNT

Due delle teste più brillanti che abbia conosciuto in vita mia sono Cristiano Garocchio e Alberto Giusti, e io di persone ne conosco tante, pure troppe. Tante che dopo un po’ non me le ricordo nemmeno più …
Questi no. Questi me li ricordo benissimo perchè negli occhi c’hanno quella scintilla di lucida follia, come quella che ha fatto scoccare il big-bang o quella che si frappone, in quest’universo di risorse limitate che tendono all’entropia, al nulla. Quella scintilla che risponde, dentro a un cranio, al nome di genio.

Bene mentre scrivo sono alticcio perchè ho appena finito di cenare parlando di cuore e di massimi sistemi con il primo dei due che mi ha teso un trabocchetto al ristorante argentino facendomi bere, dopo tutto il resto, uno shot infuocato di liquore al caffè e vodka infocate, di quelle che se non bevi subito ti si bruciano le ciglia. Tanto eravamo sotto a casa sua, quello che si doveva fare mezza città in macchina ero io. sto STR…ano personaggio.
Nonostante l’etilometro in agguato sono riuscito a tornare a casa e, mentre come mia abitudine prima di accendere la luce accendevo il PC, ho ritrovato il secondo personaggio strano che mi parlava attraverso ad uno share sul suo profilo di linkedin…

Entrambi loro, da prospettive diverse il social lo masticano e poi lo sputano a colazione e, ormai nell’attuale orizzone non si sente di aver più molto da scoprire. In questo deserto, però tra un donuts e l’altro, un tartaro ogni tanto spunta….
social-media-explained-donuts

Entrambi mi hanno parlato di PINTREST e non poteva essere un caso! “cos’è?” “ma tu ci sei?” “ormai lo usano tutti” mi fa il primo, “un brand per fare soldi deve usare Pintrest” condivide il secondo … e allora che post sia: vai di Pinterest!

Innanzitutto è la cosidetta virtual pinboard ovvero bachecona, liberamente tradotto, per interessi, ed ecco qua spiegato pure il nome.

Pintrest è il TNT (The Next big Thing) del social di adesso e val la pena parlarne ora anche se la maggior parte dei potenziali lettori dirà “ma che dice questo?“, skippando la lettura. Questo post non sarà re-sharato tanto perchè considerato banale.

Proporio come due anni e mezzo fa parlavo di FourSquare a Chris che mi guardava con tenerezza e pena. Poi un anno dopo siamo andati nel HQ di Google che ha fatto un analisi dei trend e ne ha parlato in maniera entusiastica. Allora Chris è andato dagli azionisti che lo hanno guardato con tenerezza e pena fino a quando un anno dopo hanno finito di pagare un botto di soldi a BCG che gli ha detto che FourSquare era una figata…
Pintrest è il nuovo social basato sulla condivisione di oggetti, accepiti come insiemi di immagini associate a concetti che esprimono esperienza, ed è circa la stessa cosa in termini di novità di digital marketing, solo che adesso sono tornato in consulenza, il che significa che se non leggete questo post adesso o tra 4-6 mesi (quando sarò in prima pagina sulle ricerche di Google come ora lo sono se cerchi “esperto twitter“) il botto di soldi li darai comunque a me (quindi ignorami pure :D :D :D ). Anzi questa forse non la dovevo dire, me sa che me cacciano :P

Prima di lasciarvi con una presentazione slide-sharata che illustriu meglio di me cosa Pinterest sia, ve lo provo a descrivere con parole mie. Inizio subito in modo auto-referenziale, che d’altro canto si addice ad uno come me, non so se ave presente l’home-page di questo blog: è fatta di immagini evocative. O almeno che provano a trasmettere in modo visuale ed immediato il concetto, la suggestione del tema che ambisco a trattare nel post specifico. E ci metto pure un botto di tempo a sceglierle/farle. Perchè secondo me un’immagine piazzata al momento giusto vale più di mille parole. Esigenza tipica di quella vasta fetta di popolazione dotata di intelligenza visiva.
Tu non posti a caso come in facebook o scheggi link come in Twitter. Non è Instagram che fa la versione vintage dei Bimbominkia. Qui si fa story telling partendo da un’immagine evocativa, iconica, che aggraga sul potere della popria unicità persone dotate da idem-sentire.

L’informatica prima ed il digital poi sono fatti da una gaussiana di complicare/semplificare/complicare etc … e se si è assistito con Fb a un semplificazione di MySpace,successivamente complicata dalle successive tendenze e quindi semplificata da Twitter (quello che in Italia non prenderà mai piede), adesso si è antropologicamente giunti, secondo me, al bisgono di rendere più intensa una storia sino ad ora banale, s’è sentito il bisogno di un’esperienza come Pinterest.

Per accedere è necessario essere invitati da un iscritto (ma non temete basta lasciare un commento al post e se non conoscete nessuno lo faccio io) e si accede poi ad una home liquida, strutturata in colonne che ben riempiono gli schermi dal mobile agli lcd. Importante anche perchè molto si basa sulla possibilità di fare ed uploadare foto contestuali (non a caso outdoor è una delle categorie più utilizzate) tramite l’ottima app iPhone.

E questo segue uno dei nuovi trend (tutta roba di prima che mi insegna Francesca, la stella polare dell’UX, mica farina del mio sacco) l’experience dev’essere sistemica e pervasiva. Non ci si limita più a fare un sito o un’app, bisogna pensare a un sistema che copra tutte le esigenze ed i momenti di della relativi alla necessità della persona a cui ci si rivolge. Ecco quindi appena dopo essersi iscritti arriva una mail in cui si viene invitati ad accedere ai “goodies” che personalizzano il browser facendo installare unamini-tool-bar per lo share, anzi per il “Pin”, dei pulsanti con scopi simili, app per iPhone etc …

A far le pulci un bel neo per il nostro mercato è la mancanza di localizzazione, si sa che finchè è in inglese da ste parti non decolla mai nulla (come il mio amico Claudione che ha premura a premere un aggeggio con su scritto “START”) ma, buona notizia, dando una rapida occhiata al socio-demo degli utenti pare che sia piuttosto più utilizzato dalle donne rispetto agli altri neo-social, e questo fa ben sperare per il futuro di Pinterest, perchè si sa, la socialità on-line è simile a quella off-line, funziona un po’ come per i locali notturni puoi fare il posto più bello del mondo (come G+) ma se non lo riempi di belle ragazze non partirà mai …. Tira più un click di Pinterest che un carro di buoi;)

Dategli un’occhiata …

Anche a te piace fare i botti con il TNT? Ti interessano i Social-network per lanciare un brand? Allora segui gli aggiornamenti del blog su FB facendo un semplice like, a me farebbbe molto piacere :)

7 Comments

  1. 22 Febbraio 2012
    Reply

    Gasp, mi link un Pin che sia di esempio di quello che hai scritto in questo post?

    • 22 Febbraio 2012
      Reply

      Ciao Grande S. Intendi il fatto che piaccia alle dame? Mi metto subito all’opera ;)

  2. 22 Febbraio 2012
    Reply

    Si ma anche una che “fa story telling partendo da un’immagine evocativa, iconica, che aggrega sul potere della propria unicità persone dotate da idem-sentire” :)

  3. AlessandraT
    29 Febbraio 2012
    Reply

    Pinterest è una droga. Così imparo a leggere il tuo blog:):)

    • 29 Febbraio 2012
      Reply

      hahahaha « Con Faust ho preso un abbaglio… è stato un errore colossale, memorabile… Quel miserabile non ce l’aveva affatto l’anima, e per questo sembrava ne traboccasse: era posseduto soltanto da un’inestinguibile frenesia progettuale, del continuo fare e disfare, senza altro scopo che l’azione di per se stessa… »

  4. sergiorobaldi
    1 Marzo 2012
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    Molto interessante (e per nulla banale) . Lo sto studiando da qualche giorno, devo ancora capirne appieno le potenzialità in termini di business

    • 1 Marzo 2012
      Reply

      Grazie Sergio onorato e piacere di conoscerti Gasp

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