Trashissimo 4: iScuola iDi iPartito.

C’era una volta la scuola di partito, quando i giovani d’Alema e Prodi del caso andavano a Mosca o in Bulgaria a imparare come combattere il nemico capitalista (che era poi lo Stato Italiano). Tempi che furono, si sdogana oggi. Evviva la democrazia moderata, il liberismo, Kennedy e Uolter.

Ci può stare tanto quanto un La Russa contro Fini che per insultarsi mediaticamente si danno degli squadristi…

Ma un’altro sengo dei tempi che cambiano è l’avvento dell’m-learning, e, dopo il corso d’ingelse di De Agostini per Ipad – listen and repeat: “the cat is on the tablet” –, arriva la scuola di partito mobile.

La storia del Partito comunista italiano narrata attraverso immagini d’epoca, interviste, discorsi, manifesti. Dalla segreteria di Berlinguer a quella di Occhetto, attraverso il breve interregno di Natta, il viaggio nella storia del Partito Comunista Italiano giunge al suo epilogo. Sono anni difficili, i settanta e gli ottanta, segnati da grandi conquiste in campo sociale e civile, valga per tutti la legalizzazione di divorzio e aborto, e da eventi molto drammatici: sono gli anni in cui il terrorismo colpisce più duramente il paese, con il sequestro e l’uccisione dell’onorevole Moro, e gli attentati della destra, come quello alla stazione di Bologna. Poi gli anni ottanta, con il movimento operaio sulla difensiva, la morte di Berlinguer, il trionfo della destra di Reagan e Thatcher e del craxismo in Italia. Nel mondo intanto entra esplode il blocco sovietico: con la caduta del muro di Berlino si chiude anche simbolicamente un’era. La svolta di Occhetto lo sancirà anche in Italia.

A parte cercare di immaginarmi chi abbia sviluppato l’applicazione e cercare di capire se quei €2,99 siano da considerarsi un finaziamento alla prossima campagna elettorale di Cossutta o magari è lo stesso che dopo aver fatto iMussolini per iPhone cerca di riprovarci con l’altro estremo, fin qui nulla di trash …

Per intenderci, “comunista” non mi accuserà mai nessuno (tranne Umberto che per essere un compagno è un tantino più a destra di me :) di esserlo stato ma a me il Bertinotti piaceva soprattutto per una forte coerenza con se stesso.

Il trashissimo viene quando mi immagino chi lo possa usare. Mi figuro due radical-chic cachemiratissimi, tipo un Moretti e un Della Valle, che, seduti su divani bianchi in ampi salotti gremiti di libri, sorseggianto chianti (ma di quello buono) in bicchieri (non a forma di calice che fa cooosì borghese) duralex (che c’hanno quello shape un filo proletario), iniziano a scommetere se Berlinguer fosse andato a scuola con Togliatti e fosse parente di Cossiga o viceversa, quando – TAAAAC! – tirano fuori il proprio iPad e iniziano a giocare la loro partita di Trivial-pur-soviet.

Trashissimi. Cachemiratissimi. Con R-moscia e iPad.

calzino bianco va
commuove l’onestà
trovato tecnologico votato martire
cambia la permanente in dreadlocks
che ti cambia il cuore
giocati l’anfibietto in tinta
ti fa far l’amore

ridai i soldi al tuo papà
ridai i soldi al tuo papà
sui giovani d’oggi ci scatarro su
sui giovani d’oggi ci scatarro
sui giovani d’oggi ci scatarro su
sui giovani d’oggi ci scatarro

come pararsi il culo
e la coscienza è un vero sballo
sabato in barca a vela
lunedì al leonkavallo

l’alternativo è il tuo papà
l’alternativo è il tuo papà
sui giovani d’oggi ci scatarro su
sui giovani d’oggi ci scatarro
sui giovani d’oggi ci scatarro su
sui giovani d’oggi ci scatarro

come pararsi il culo
e la coscienza è un vero sballo
sabato in barca a vela
lunedì al leonkavallo

l’alternativo è il tuo papà
l’alternativo è il tuo papà
sui giovani d’oggi ci scatarro su
sui giovani d’oggi ci scatarro
sui giovani d’oggi ci scatarro su
sui giovani d’oggi ci scatarrooooooooooooooooooooooo

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