SEO: meglio un’agenzia o farselo in casa? Luci e ombre dei trucchi per l’indicizzazione ;)

Relativamente spesso alcuni dei vari amici ed ex-colleghi mi chiamano per chiedermi quale possa essere l’agenzia o il programma di affiliazione che consiglio. Accade anche con le agenzie SEO, in questo caso però, dopo 6 mesi o un anno, finisco per avere discussioni tipo: “eh ma a fare il SEO in casa cosa ci vuole?” oppure “Son quattro ca###te le conosco a memoria pure io, sti 20 k non glieli do mica“.

Amici, clienti, ocio, la risposta è meno semplice di quel che viene percepito e non perchè le varie agenzie di SEO non abbiano la capacità di spegare il loro valore aggiunto, quanto perchè, secondo me, non sempre possano spiegare tutto.

Il cliente si divide in quattro segmenti:

La risposta in linea di massima è: se hai abbastanza soldi da investire decisamente si. Se hai pochi soldi dipende dal business, dal tipo di contenuti, dai competitor, etc ma va valutato comunque.

Mo spiego perchè secondo me val la pena sborsare sti sudati quattrini.

Innanzitutto chiunque dica di saleper come funzionino gli algoritmi di Google mi fa tenerezza e pena. L’algoritmo principale viene cambiato diverse volte l’anno e ogni paese ha una serie di altre variabili (pensate solo ad apostrofi ed accenti) che personalizza che rendono virtualmente impossibile sapere esattamente cosa stia accadendo.
I draghi del SEO ci passan una quantità di tempo a cercar di fare esperimenti che consentano il reverse engeneering degli algoritmi per paese che ben li fa esser consapevoli e conservativi su asserzioni di questo tipo.

Anche se tecnicamente abbiamo capito come dovrebbe girare il fumo, ci sono una serie di cose che cambiano, dirò una banalità per chi la sa ma ad esempio il tag TITLE si accorcia ogni po’ di mesi quindi una volta se ricordo bene era di 120 char poi 100, poi 80 adesso qualcuno consiglia di non superare i 50. Se non ci stai dietro a ste robe o badi ai default delle piattaforme vai fuori taglia (un po’ com’è capitato al povero autore del blog dopo le vacanze in montagna a botte di poleta e fondue :P ), e non vi dico quanto lavoro per rieditare tutti i titoli del mio bloggettino …

Poi arriviamo alla vera ciccia (e qui la metafora non si riferiva al neo-rotolino dello scrivente). Riguardate, please, la fantastica immagine in testata che mostra il diagramma di dispersione del SEO che mappa le cose utili e quelle meno ma soprattutto quelle “consentite” e quelle “non consetite”.
L’agenzia fa anche i trucchetti quelli nel quadrante in basso a destra e sa come farli.

Da ragazzino facevo il SEO consultant per un po’ di aziende, a quel tempo la “generazione automatica di contenuti” e le cosidette “doorway” funzionavano a bestia e avevo messo in piedi un paio di tool che mi facevano schizzare un sito come un tubetto di dentifricio pestato da un ciccione (insommaaa! non c’è nessun riferimento allo scrivente !). Poi una è stata molto depotenziata l’altra sgamata, siti che per la ricerca “gioielli argento” o “oro bianco” erano prima di qualunque brand, piuttosto “consulenti Siebel” comparivano prima della Siebel stessa che appariva come secondo risultato, dopo che avevamo sciolto il contratto, non avendo più fatto fare manutenzione a qualcuno che ne capisse furono addirittura bannati.

Adesso cose simili potenzialmente non succederebbero più, siate realtivamente tranquilli, se disdite un contratto SEO non dovreste avere nulla di terribile oltre a un calo di traffico Ma i trucchetti lasciateli a chi li sa fare:
PLEASE DON’T TRY THIS AT HOME

I trucchetti vengono spesso chiamati in gergo “trampolini” possono essere:

  • siti di auction che parla di questa o quell’assicurazione piuttosto che si un’auto piuttosto che un’altra parlando più o meno di tutte in modo nemmeno troppo esplicito o lusinghiero di nessuna. Provate a scrivere “miglior polizza assicurativa“,
  • piuttosto che siti creati esternamente con contenuti verticali che parlano di un certo argomento con query tipo “motori di ricerca” o “ottimizzazione motori di ricerca” per indicizzare una stessa agenzia SEO piuttosto che “programmi di affiliazione” naturalmente fatto per un programma di affiliazione,
  • Altri vanno sui forum per cui passa il 60% del mercato di riferimento come alfemminile e si aprono dei blog apposta dedeicati.

Per i motori la robba migliore sono contenuti freschi ed unici, meglio se indipendenti, verticali, specific, rilevanti, trafficati e tecnicamente ineccepibili, fatelo e in poco tempo avrete un trampolino. In un blog famoso ancora meglio (li si aggiunge un ulteriore livello di compelssità perchè non è che CondèNast stia li ad aspettare che l’ultimo arrivato cerchi di farla fessa…). Poi, se guardate il codice capirete per quali siti, alcuni di quelle aziende menzionate sta lavorando il proprietario di quel sito di auction o di un certo thread.

Entrambi sono da considerare tra i peggiori esempi di “black hat” però ad alto valore SEO. Quindi se andate da un’agenzia e siete un cliente di potenziale tendenzialmente dovrebbero farvi dei cappelli neri su misura oltre che a quelli bianchi.

Ocio che però prima o poi vi sgamano quindi, anche nei classici sono un sacco più fichi siano quelli con il cappello nero di quelli con il cappello bianco,

pistolero, inizia a lavorare bene sui tuoi contenuti e fai le cose pulite che i risultati arrivano e se vuoi fare un lavoretto sporco chiama un pistolero e non farti beccare dallo sceriffoogle ;)

Amici delle agenzie visto il markettone involontario che vi ho fatto dovreste tutti indicizzarmi il risultato della pagina così i vostri account dovranno rispodere a un sacco di telefonate in meno che li ho già convinti io: indicizzate gente, indicizzate !

Anche tu vuoi farti il seo in casa senza mollare soldi alle malefiche agenzie? Segui gli aggiornamenti del blog su FB facendo un semplice like, a me farebbbe molto piacere :)

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