e-Commerce Fashion: la rappresentazione del prodotto e la customer experience.

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Scrivo questo post perchè ho intenzione di fare una causa come class-action a un’azienda che mi ha gravemente danneggiato: mi deve 5 diottrie!
E come me tutta la generazione di consumatori giovani adolescenti che sono cresciuti come me con le fantastiche pubblicità della più nota marca di intimo.
Class-action!

Una delle tematiche più delicate di tutti i progetti e-Commerce e’ la creazione dei contenuti del catalogo:

  • fotografare,
  • creare le marketing description,
  • le schede di dettaglio prodotto,
  • il dataentry dei dati rispettando la struttura del data-model concepito per la navigazione (magari a faccette),
  • la realizzazione dello studio fotografico o l’affitto del medesimo,
  • il progect management e la gestione dei campioni (reperimento e navettaggio)
  • il software di gestione del workflow e per la gestione degli asset digitali o le informazioni del prodotto

puo’ tranquillamente pesare tra il 20% ed il 30% del costo di un progetto di e-Commerce.

Questo cambia radicalmente i numeri inizialmente concepiti ed e’ una delle prime aree dove si taglia: modella zac, numero di foto, zac, stylist zac zac zac, esperto delle luci zac, manichini di alta qualita’ zac, ezac e zac

Il problema qual’e’? il prodotto, soprattutto on-line dove non lo si puo’ toccare e’ fondamentale per influenzare la decisione d’acquisto per cui, se none’ ben rappresentato e’ la prima e piu’ grossa barriera all’acquisto.

Alla fine le foto sono diverse dalle aspettative. Vediamo di capirci, Vente-Privee e Yoox, per non parlare di Asos non hanno uno studio fotografico: hanno un esercito. Ben addestrato e aggressivissimo che scatta fotografie a tutto spiano.

C’e’ di piu’, vi ricordate il ROPO (research on-line Purchase off-line) che sicuramente chiunque abbia sentito qualcuno di Google parlare s’e’ tovato infilato in ogni dove? Immaginatevi che tra il quarto e la meta’ dei vostri clienti veda le foto grige, sfocate e imottite, che aleggiano come tanti fantasmini nel vostro sito sotto a quelle iconiche bellissime ritocatissime foto popolate da modelle baciate dal sole sudafricano all’alba.

Zac Zac contro i marines. Fate voi.

Quali rilfessioni induce a fare l’accostamento tra questi due prodotti rappresentati? Ed ho usato le parole non a caso perche’ son due robe diverse. Che c’entrano poco o nulla.

Quelli vecchi come me si Ricorderanno una pubblicita’ di Gene Gnocchi chedopo essersi fatti ammaliare da una pubblicita’ con figone spaziale sdrata sotto una tenda in giardino fissava dritto in camera e diceva ” oh signor Arquati, io ho cercato bene dentro la scatola ma la modella non c’e’, rivoglio indietro i soldi“.

Il fashion e’ suggestione, e’ appagamento tramite superfluo di un’insoddisfazione indotta, di un senso di inadeguatezza che risveglia l’impulso.
9 clienti su 2 di quella roba li non ne hanno davvero bisogno. Ne hanno voglia per sentirsi piu’ belli, auto-confidenti, soddisfatti, se li risvegliamo facciamo un brutto autogol, che oltre alle vendite e-Commerce mina pure il brand.

Alcuni player molto bravi, come ad esempio asos.com, addirittura sostituiscono le foto con dei mini-cat-walk con le modelle che sfilano su e giù per la passerella con un outfit abbinati da una stylist sul set ma con un’ottica commericiale.
Un asset aggiuntivo a cui è necessario associare metadati in un flusso di lavoro ottimamente organizzato: roba noiosa? Roba difficile?
Forse ma tra la suggestione e la vendita, tra il brand e il prodotto il percorso, passando dal portafoglio del cliente, è lungo.

Anche il tuo immaginario e’ stato ridefinito dalle modellone di intimo piu’ famose d’Italia? Segui gli aggiornamenti del blog su FB facendo un semplice like, a me farebbbe molto piacere :)

5 Comments

  1. AlessandraT
    16 Maggio 2012
    Reply

    e se noi volessimo delle modelle vere sui siti di ecommerce con tanto di misure(vere) dichiarate? una coppa B o una 42 sono concetti astratti…viva la sana botta di reale.

  2. 16 Maggio 2012
    Reply

    I siti da te citati sono ecommerce di successo anche grazie al loro modo di vendere online. La consumatrice vuole essere meglio di com’è…è per questo che compra.Per essere il più simile possibile alla “modellona”. La normalità non attira…e soprattutto non attira il target giovane….normalmente!

  3. meda claudio frances
    17 Maggio 2012
    Reply

    Buongiorno Dott. Gasparotto,
    volevo complimentarmi per il suo intervento di ieri al commerce forum organizzato dal consorzio netcomm, preciso e puntuale, una garanzia, approfitto altresì del suo “buon” cuore e del suo eccellente blog,per darli qualche spunto di su quanto netcomm seppur lodevole nello scopo sia lontano dalla realtà della PI/PMI, realtà mai veramente presenti con soluzioni proposte sempre troppo sopradimensionate rispetto alle capacità di investimento della tipica azienda italiana che si affaccia sul mercato e commerce sotto alcuni esempi:
    – tavola rotonda sala plenaria “pmi: i canali digitali per ricominciare a crescere” presenti Lucio Carli, Consigliere – F.lli Carli fattura 140 milioni di euro nel 2009
    Nicola Gasperini, Ceo – HSE24 fatt 2009 394 milioni di euro
    Christina Lundari, Sector Leader Transaction – Google Italy
    Marco Ottonello, Senior Manager Strategie e Sviluppo – eBay
    dove sono le pmi?
    altro spunto che a mio avviso crea molte luci e ombre : premio netcomm awards dedicato all’eccellenza italiana.
    ecco i premi
    Alimentari: Illy Shop
    Elettronica di Consumo: Media World
    Abbigliamento ed Accessori: Privalia di proprietà di un gruppo spagnolo che partecipa attivamente da anni all’attivià del consorzio (vedi tavola rotonda netcomm)
    Arredamento ed Oggettistica: Kiamami Valentina
    Premiate 3 categorie speciali:
    Innovazione: Vente-Privee.com società di proprietà di un gruppo francese anch’essa attivissima nel consorzio
    Blog e Social Shopping: SaldiPrivati.com del gruppo banzai anch’esso sempre presente all’interno del consorzio.
    New Entry (siti e-comemrce lanciati negli ultimi 18 mesi): Promod gruppo francese
    sono solo spunti di riflessione di un imprenditore che fa e commerce a buon livello, sperando di non averla messa in difficoltà le auguro buon lavoro e continui così. fc Meda

    • 21 Maggio 2012
      Reply

      Ciao Claudio,
      innanzitutto grazie per i complimenti e si figuri: il web è diventato un fenomeno mondiale perchè da la possibilità a tutti di esprimersi liberamente e la sua osservazione mi sembra pertinente e civile.
      D’altro canto immagino anche quali possano essere state le esigenze organizzative del NetComm per cui hanno assegnato questi premi.
      Intanto pubblico il commento, poi, quando ne avrò ocasione farò presente le sue osservazioni agli organizzatori e, chissà che nelle prossime edizioni non si stratifichi un po’ il criterio di assegnazione.
      Piacere di conoscerla ;)
      Federico

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