Basta Blog che fanno schifo! I contenuti impattano il posizionamento sia nel bene che nel male.
(Il blog più bello del mondo, Gasparotto.biz, compie 5 anni :)

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Grazie a tutti i fedeli lettori del blog! Già Linkedin mi ricorda che gasparotto.biz ha compiuto 5 anni e sono stato inondato da attestati di stima e questo mi ha dato grande soddisfazione. Umilmente grazie. 

Mi sembra una buona occasione di raccontare qualche aneddoto divertente legato al blog di questi anni e togliermi un paio di sassolini (7 in realtà) dalla proverbiale scarpa :):

1. Non è che siete costretti …

Ogni tanto ci sono le mode per cui tutti devono dire di far o di aver fatto questo o quello. E il blob (vaglielo a spiegare che non è nè un film dell’orrore ne una vecchia trasmissione per radical chic) è drammaticamente una di queste cose. Mi è capitato 2 o 3 volte, ma, in particolare, mi ricordo di essere stato avvicinato da una dinamica signora a un evento di quelle che rimangono in mente più per lo spirito che per le competenze e per il nome (drammaticamente simile a quello di una nota pornodiva), che, dopo avermi chiesto cosa facevo, marketing ed eCommerce, mi ha detto anch’io e alternativamente ha provato a comprarmi e a vendermi le cose che facevo io e quelle che faceva lei: la nuova frontiera del baratto dei servizi digitali.
Morale finiamo la conversazione e mi riacciuffa un po’ di giorni dopo, questa volta con una value proposition più chiara, mi offriva (sottointendendo che fosse più brava di quanto la mia azienda non sia) content marketing e content strategy sia con taglio editoriale che verticalizzato su prodotti che di contenuto sociale aggregato. Sensatissimo e tanti siti ne avrebbero bisogno, guarda caso anche un cliente che mi aveva chiamato il giorno prima.
Allora vado a vedere il sito incuriosito per capire cosa facessero (e quanto più brava di noi non fosse), se potessero fare al caso mio (e se sotto sotto non ci fossero legami con la quasi omonima), home page, menù, blog, “Ah, vabbè vediamo cosa pensa” (dico tra me e me), click, errore irreversibile database sconnesso etc etc (vedi screenshot in testata) Va bene che il calzolaio va in giro con le scarpe rotte ma… TU TU TU TU TU (onomatopea che metaforeggia un telefono riappeso).
Ragazzi anche se va di moda dire che sei un blogger comporta sforzo da un lato e dall’altro può dare soddisfazioni o farti fare figuracce, non è che sei per forza costretto. Un po’ come la sezione “news” dei siti anni 90 o la manutieni e ti sforzi di dire una cosa interessante almeno ogni 6 mesi oppure lassa stà che è meglio:
2 blog su 3 fanno schifo, ma BASTA!.

2. Qualcosa da dire…

Un giorno andai da un cliente e il super partner mi presenta come l’espertone del caso dicendo meraviglie di competenze e successi passati e menziona anche l’attività di blogger sul digital (spesso riconosciuta anche da attori un po’ piú istituzionali come Terreni di Netcomm Suisse o gli organizzatori dei vari master etc). A quel punto nella sala oceanica, in fondo, dall’altra parte del tavolo che quasi non ci si vedeva la siliconatissima braccia destra del boss scoppia a ridere in faccia a entrambi, giusto per mettere l’interlocutore a proprio agio nei primi 10 minuti di riunione.
Il mio compare, allora, (Alessandro peraltro è di sangue caldo ma per l’occasione sfoggiò il miglior sorriso di circostanza) disse con vocione stentoreo “cosa abbiamo detto di così divertente cara ?
E lei “ma anche noi abbiamo un blogger, anzi, una celebrità!” Ci rispose lei chinando il capo verso un altro personaggio che, sarà stato per decolletè di lei o per la lontananza del tavolo, sempre oceanico, fino a quel momento non si era fatto particolarmente notare.
Hihihihihi” -risolino non proprio da Sean Connery- esordisce lui incensandosi. Va beh poi le cose sono andate avanti e non vi sto a tediare ma la cosa risultò abbastanza seccante e ce la siamo ricordata, tutta la schiatta che lavorò sul progetto, ogni tanto raccontandola come aneddoto.
Un po, di giorni fa, cercando gli attendees di un workshop, sono ricapitato sul suo profilo linkedin in cui il non-Sean-Connery si sfregia di diversi titoli tipo cto, cio, cdo, cccp, cpc, spa, srl, gran maresciallo e pure blogger (dai chi non ha spinto sulla qualifica in un profilo o un cv scagli il primo mouse). Lo ammetto, non ho saputo resistere, ho fatto l’umarell (come dicono a Bologna – vecchio sfaccendato che si fa gli affari degli altri, più spesso gli operai dei lavori di pubblica manutenzione) e sono andato a vedere, tipo: l’ultimo post era sulla strategia della “parsimonia digitale”, 6 LIKE, altro post su come il ruolo del it e del marketing convergano per creare nuove figure strategiche Digital 8LIKE, altro in cui i parla dell’influenza della velocità di un server sul conversion rate (stic####i davvero un ito lento vende meno?) 4 LIKE.
Tipo che fa like lui, la capa, la mamma e lo stagista che spera di essere confermato alla fine del quarter. Amico mio cinque anni fa beccavo anch’io 10 LIKE a post ora direi che siamo arrivati (dato dell’ultimo post) a circa 640 LIKE, se non hai notato un trend di crescita, apprezziamo lo sforzo di produzione, dobbiamo lavorare un po’ sulla value proposition.
(Marco stavolta non mi chiedere di nascosto chi è il cliente che non te lo dico :) )

3. Quando la lingua italiana ti odia…

Oddio faccio le pulci agli altri ma anch’io ho le mie macchie e chi mi segue sa che butto una quantità di strafalcioni pazzeschi nei vari post.
Ad esempio adesso sto scrivendo queste righe sulle note dell’iPad su un volo Iberia di ritorno da Madrid, sedia 17f seduto a fianco di una coi baffi, ma ho iniziato ieri nella hall di un NH e probabilmente lo finirò domani a Reggio nella sala d’attesa di una banca: la discontinuità, il touch, la velocità nello scrivere (e la noia nel rileggere, alla fine lo faccio per divertimento non voglio sbatti) concorrono alla produzione di una certa quantità di orrori ortografici che però molti lettori mi abbonano facendo una risatina e rinfacciandomelo magari per e-mail. Grazie e scusate.
Ogni tanto però c’è qualcuno che si imbruttisce, come ndel caso di “GARZANTI” che scrive per commentare il post sulla morte del digitalSono arrivato a metà dell’articolo perché non ce l’ho fatta a proseguire dopo il milionesimo refuso e questa fastidiosissima alternanza italiano-inglese di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno (anche perché un post lo si può pure pubblicare in una seconda versione interamente in inglese, se si è in grado di farlo).
Capisco, però, l’estrazione milanese dove ormai i neologismi o semplicemente le frasi fatte in inglese vengono forzatamente buttate in mezzo alle altre parole “perché fa figo”. Non so, consiglierei un’attenta rilettura la prossima volta, perché già è urticante leggere gli attuali giornali online senza essere sopraffatti dai conati di vomito per la scarsa preparazione lessicale dei giornalisti (a proposito…ma i correttori di bozze li hanno tutti sterminati?). Cordiali saluti.
P.S. Se il digital inizia a rantolare, con articoli come questi la lingua italiana è già morta e sepolta.
” e divertentissima la chiosa di un altro lettore “Oh Gasp, ti ha scritto il Sig. Garzanti in persona! #PROUDOFYOU :D” che ha disattivato l’imbruttito di cui sopra che è passato a leggere il blog di qualcuno che ha sciacquato il tablet in Arno. Grazie di avermi vendicato Davide :) 
donna baffuta ...

4. Startupper all’arrembaggio!

Una cosa che mi ha sempre dato fastidio è quando arriva uno scalzacani che per darsi un tono, dopo averti tirato fuori 2-3 argomenti poco interessanti, cerca di supercazzolarti con un argomento volutamente astruso per farti vedere che lui si che è sulla cresta dell’onda!
Sul digital poi cercano di abusare di acronimi e neologismi per far sentire a disagio l’interlocutore (a voi quanti ne vengono in mente?). Il taglio che ho cercato di dare al blog (spero di esserci riuscito) è quello di rendere il piú accessibile possibile qualunque argomento, pure quelli un po’ più complessi perchè:
A) mi piace pensare di stare facendo una minima parte per la diffusione del digital rendendolo accessibile
B) perchè alla fine il blog è un media, seppur piccolo, e quindi le leggi della comunicazione dovrebbero più o meno essere applicate pure qui.
Sta di fatto che tanti neoDigital che si stanno avvicinando per la prima volta a certe tematiche sottoscrivono il feed (se non lo hai fatto in basso a dx), seguono gli argomenti, scrivono pubblicamente o privatamente chiedendo consigli.
Gli startupper sono tr quelli più frequenti e ce ne sono di tipi diversi, quelli di successo, quelli alle prime armi (che basano il proprio bp su 4 milioni di visitatori al mese di traffico organico), quelli super convinti (che mi chiedono di abbandonare un lavoro discretamente remunerato per il 9,5% delle share di un sogno) e i folli scatenati …
Nell’ultima categoria rientra Pino (qui cambio i nomi) di LavorBook (questa è la preferita di Umberto) nuova startup che con la potenza del social aiuta a trovare lavoro alla gente. Pino mi scrive un po’ di email TUTTE SOLO E SEMPRE IN MAIUSCOLO BOLD SCRITTO GROSSO in cui mi spiega dapprima la sua idea, pubblicare una propria foto dicendo cosa si sa fare e i propri contatti o cosa si sta cercando.
Timidamente gli consigliai di considerare tra i competitor diretti anche Linkedin ma mi spiegò subito che quello è una roba complicata mica fatta per la GENTE e che ha i giorni contati. Poi trovò il numero di telefono e inizio una telefonata-tsunami con la stessa verve che caratterizzava la formattazione del testo e iniziò a spiegarmi la potenza di LavorBook e che era riuscito in pochi giorni a trovare 1000 iscritti alla pagina che aveva fatto su Facebook ma che (e qui parte la teoria del complotto) Zuckemberg lo aveva boicottato bloccandogli il numero massimo di amici e rispondendo alle sue mail di proteste che doveva aprire una Pagina anzichè un Profilo. Naturalmente era un complotto! C’erano pure dei profili chiusi nell’Area 51 che sparaflashavano chi facesse like.
Morale taglio al 90º minuto dicendo che contrattualmente sono vincolato e non posso lavorare al di fuori del contesto aziendale e gli consiglio di chiedere aiuto a Giulio, uno dei miei maestri di PMaggio Digital e ottimo consulente.
Giuro: la storia si chiude con un altra veemente telefonata chilometrica, solo che Giulio ha l’ufficio sopra a un supermercato, Pino gli pianta il pippone mentre stava per salire in macchina e lo rintontisce talmente di LavorBookate, che non si accorge che tempus fugit avevano chiuso il supermercato, il parcheggio e attivato l’allarme. Lo hanno tirato fuori i Carbbinieri. Pino lascia stare LavorBook e vieni, con la tua tenacia, a fare il commerciale per me, diventi più ricco!

5. Apperò che argomenti !

Su internet tirano sicuramente gli argomenti digital ma tira pure di piú un’altra cosa (3,2,1 indovinato?) e lo sa anche una ragazza laureata in comunicazione che ha aperto un blog abbastanza simile a gasparotto.biz e racconta un po’ delle cose che vede lavorando in una piccola agenzia su social ed eCommerce.
Non è che i contenuti scatenino del buzz alla NASA ma sono di sicuro più interessanti della “parsimonia digitale”, in ogni caso si apprezza la proattività e si perdona qualche ingenuità di giovinezza. Sta di fatto però che lei, sempre in contrapposizione con il caso 2 i trend e gli analytics li guarda tanto che un giorno si è accorta di un picco fantastico di visite sull’ultimo interessantissimo post. Che aveva però scatenato un selfie in cui si poteva, in estrema sintesi, intuire abbastanza facilmente che non avesse biancheria sotto agli abiti: successo, clamoroso, immediato. Qui la scuola di pensiero si divide in due:
A) voleva pubblicare una foto per raccontare la sua quotidianità e stemperare la noia dell’argomento digital e ha fatto pick dello scatto sbagliato (visto che i touchscreen sono nemici di tutti i blogger?)
B) era una tattica per aumentare i lead dei sottoscrittori del feed. Ai posteri l’ardua sentenza…

6. Una figa pazzesca :)

Un altro giorno andai da un cliente e il super partner, prima di presentarmi come l’espertone del caso dicendo meraviglie di competenze e successi passati e menziona anche l’attività di blogger sul digital (e qui la taglio corta che è la stessa solfa), inizia un’introduzione del contesto dell’attività a quattro mani con la referente lato cliente, la responsabile del marketing strategico di una delle più grandi aziende italiane.
Uno dice un pezzo, poi prosegue l’altro e così via, per fare vedere all’audience di 10-15 partecipanti che si era allineati. A quel punto Laura dice “e poi ci potremmo integrare contenuti indipendenti tipo blog tematico… ” e Ambro risponde sorridendo “beh per il blog abbiamo anche il signor Gasparotto.biz” e lei “ah si si è uno dei miei blog preferiti, carino lo seguo sempre, ma non c’entra molto con la merceologia” Ambro “no no intendo fisicamente, è lui Gasparotto.biz” :)
E li devo dire di essere stato soddisfatto da 1 a 10 circa 9 perchè, ho dato una pettinata al mio ego, abbiamo preso il cliente e la persona che me lo ha detto era di una solidità come raramente ne incontrai (ex di una strategica, molto aggiornata, …) e questo dovrebbe parzialmente rispondere al “machi te lo fa fare ?”

7. Competitor grandi piccini ed affini.

Ma non lo leggono solo i clienti a volte lo leggono pure i competitor, è stato divertente che Davide, che già mi sorbiva 4 giorni alla settimana come consulente petulante mi fa: “eh già ti vedo tutti i giorni a pagamento col cavolo che venivo pure gratis il giorno dell’eCommerce Forum, sono andato invece che nel tuo padiglione nella sala rossa del marketing e li ti salta fuori un – sedicente – espertone che mette a tutta slide l’immagine del post sull’organizzazione e quello sulla Value proposition con scritta sotto la fonte gasparotto.biz. MA BASTAAAA!” Due commenti:
1) ringrazio per il quote
2) ocio che se venite a rubare a casa del ladro non è che sul blog condivido proprio tutto, ne ho un altro po’ da dare per fare bella figura, rischiate di farmi fare bella figura :)
Poi ci sono anche i vecchi amici/competitor come Pietro per cui alla fine non puoi che nutrire profondo stima/rispetto anche se magari stanno facendo la tua stessa gara per cui se ti dicono di leggerti, fanno gli auguri per il 5º compleanno e ti cazziamo perchè non hai fixxato il bug dell’header non puoi che sentirti comunque soddisfatto.

Ok in realtà sono stato più produttivo di quel che pensavo ho finito il post e non sono ancora atterrato (sarò stato motivato dalla baffona qui a fianco) e ancora una volta:
1) mi scuso per gli errori grammaticali
2) Ringrazio tutti quelli a cui il blog piace e mi incoraggiano ad andare avanti
3) Invito tutti a scrivermi per qualunque cosa, mi fa piacere (a Giulio di meno perchè rischio di darvi il suo numero di cell :) )
4) … E se il blog vi piace fatemelo sapere mettendoci un LIKE, facciamogliela vedere a quelli della “parsimonia digitale”

Buon Blog a tutti.

Anche a te atterrisce l’idea di leggere un post sulla “Parsimonia Digitale”? Segui gli aggiornamenti del MIRABOLANTE GASPAROTTO.BIZ sulla pagina FaceBook…


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3 Comments

  1. gpoc
    17 Febbraio 2016
    Reply

    minkia ma il non-seanconnery si è “sfregiato” da solo ho lo hai sfregiato tu a colpi di iPad ;)

    • 17 Febbraio 2016
      Reply

      Una guancia lui e l’altra io, per amor di simmetria, amico mio :)

  2. Pietro
    22 Febbraio 2016
    Reply

    Onorato per la citazione. Ci tengo però a precisare che non frugherei mai nei blog di un vecchio amico, anche se competitor, per carpire impropriamente informazioni… mi si rompa il disco in questo momento se l’ho mai anche solo pensato!
    Per quanto riguarda la baffona seduta accanto sul volo Iberia: a me succede da anni con una frequenza che va oltre la statistica e la legge dei grandi numeri (vecchiette, donne con baffi e/o barba, persone con dubbio orientamento sessuale etc. etc.). Ormai mi è venuto il serio sospetto che le compagnie aeree hanno un algoritmo di matching che tutela la propria clientela femminile dal maschio italiano in età da rimorchio!!! L’unica volta, forse cinque mesi fa, che si era seduta accanto a me una stragnocca spaziale, dopo cinque minuti è arrivato il classico omone barbuto con il biglietto in mano che le ha fatto notare che si era seduta al posto sbagliato (argh!)… Un abbraccio di nuovo auguri per il quinto compleanno!

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