Uniqlo + Taobao = gli e-Commerce per i brand Fashion in Cina si fanno così.

Chi vuole vendere davvero in Cina con l’e-Commerce deve, oltre a concepire una propria verisone del sito con gli ideogrammi, deve pensare a una propria presenza commerciale in Taobao, l’unico sito che è riuscito a fare le scarpe ad eBay. Affezionato lettore di blog, prima di correre dal sciur Brambilla a consigliargli di investire su Taobao per calcar le orme di Marco Polo, però, considera la questione da diversi aspetti.

Oltre all’integrazione, che dal punto di vista tecnologico, come mi raccontava Michele, amico ed Executive di Accenture che aiutando alcuni dei suoi clienti ad entrare in questo mercato, comunque non e’ banale perchè presenta una serie di aspetti e di barriere abbastanza atipiche per chi ha un’espereinza puramente occidentale, va considerato l’aspetto strategico e quello commerciale (in ogni caso vi consiglio di trovare un partner abbastanza grande da avere anche solo una branch sul territorio ma non pensate di risolvere certi ostacoli seduti all’ombra della madonnina).

Come mi raccontava Michela, super-cool-partner-e-job-title-stravaganti-vari che sta mettendo su la baracca per Yoox oltre muraglia (e che, raccontandomi la sua esperienza, ha anche suscitato l’interesse per la serie di post su Taobao), riuscire a inserire prodotti orginali e/o made in Italy riuscendo a continua a farne percepire il reale valore non e’ per nulla né banale né scontato.
Provate a cercare “Gucci” su Taobao e date un’occhiata ai risultati… il mio amico d’infanzia (il veneterrimo) Matteo direbbe qualcosa tipo:”gheto visto che plastegon?”.
Se non sempre è facile riconoscere per chi è cresciuto con l’ambulante abusivo che sul proprio lenzuolo steso di fronte al negozio del brand in Corso Vittorio Emanuele le imitazioni (ben fatte) riconocerle dalle originali, figuratevi per chi ha sempre e solo visto mimitazioni. “Basta guardare il Prezzo” risponderete voi. Un ciufolo. Cosatno come quelle vere.

Allora come fai a far capire la differenza? Un bollino o eLabel, dir si voglia, “original“? Ma per piacere. Se t’han imitato la borsa intera e imitano il certificato fisico vuoi che non appiccichino un’immaginetta con scritto “originale“, “made in Italy“, “chennesoio“? Il terreno di gioco dev’essere spostato.

Per rispondere alle pressanti richieste del mercato e limitare il crescente numero di truffe (l’e-Commerce in Cina non viene tutelato come in Italia), Taobao ha proposto una nuova formula il Tmall dov’è possibile reperire i prodotti veri dei brand ufficiali.

Un ottimo caso di successo è rappresentato dall’integrazione fatta da Taobao per Uniqlo un brand di fast fashion made-in-impero-del-sol-levante ancora non troppo diffuso in Italia (ma ne aspettiamo l’ingresso prepotente, H&M trema) ma molto popolare in quasi tutto il mondo. E qui vi invito a ridar un’occhiata allo scrreshottone in testata noterete che:

  • se provate a trovare un brand all’interno dell’experience standard come risultato della ricerca di tmall c’è il listing dei prodotti originali uniqlo
  • sopra ai prodotti del brand c’è un banner che sovrasta il search listing, associando quindi funzione di contenuto promozionale al semplice crowling all’interno del catalogo
  • se andate a vedere il sito .co.uk o .com di uniqlo è stato realizzato con diverse tecnologie un layout semplice ma d’impatto per rappresentare i prodotti
  • in Tmall è stato creato un dominio di terzo livello http://uniqlo.tmall.com/ dedicato al brand e con una rappresentazione del brand on-line molto simile a quella della piattaforma ufficiale.

Il terzo livello è una soluzione un po’ vintage, fa molto fine anni ’90.
Per quelli che l’e-Commerce lo masticano dalla primissima ora si ricorderanno che negli anni ’90 si inizio a usare, dopo il termine “sito”, il termine “portale” (di cui Libero.it e’ il miglior esempio evergreen) inizio’ a farla da padrone essendo usato assolutamente a sproposito anche per descrivere un sitino di 5 pagine. Appena dopo, l’effetto collaterale di questo abuso partì la moda del termine “market-place”, ovvero una sorta di portale verticale specializzato in un tema o un esperienza. Di market-place non e’ che in anni di navigazione ne abbia visti realmente molti fino a quando ho visto TaoBao, Tmall e mini siti di brand.
Un po’ vintage ma funziona.

Buon eCommelce (e questo per una volta non è un refuso:).

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