Si fa un gran parlare della crisi di Facebook dopo la quotazione ed il noto casino. Inoltre si fa un gran vociare del fatto che FB ambisca a far pagare la visualizzazione degli share. E che la nuova funzionalità “amici più stretti” serva proprio a delimitare chi vedrà gli annunci a gratis e chi potrà vederli solo se li pagherà. Ma è vero?
Chi vivrá vedrà, ma per ora è nata Facebook Exchange che ci fa ben capire come, qualunque cosa accadrà, non sarà banale.
Ma capiamo cos’è Facebook Exchange (e grazie a Stefano dell’hint), o, per gli amici, FBX: presente come funziona il retargeting? Quando una persona infila un prodotto nel nostro carrello o prenota un test-drive ma non acquistiamo o finiamo la procedura abbiamo, che ci piaccia o meno, espresso un’interesse, un bisogno.
Basta tracciare questo sudi un cookie “droppato” da una tecnologia terza che riesiede su unodei siti che visiterò nel futuro prossimo.
Ora uno dei problemi della Criteo dei primi tempi fu la possibilità di accedere a spazi invenduti su portali con suficente traffico da essere statisticamente probabile che fossero visitati dal consumatore che non aveva acquistato o portato a termine quella transazione.
Ma se il giochino lo inizasse a fare il sito con più visite del mondo? Avrebbe delle probabilità altissime di individuare quale contenuto sia di rilievo e qui ci si attacca il secondo pezzo: la logica del bid di Google.
Pare infatti che il personaggio che ha sviluppato le logiche adv di FaceBook fosse quello che ha sviluppato il motore di gestione/acquisto delle keyword di Google (quindi tutto a CPC).
Per cui logica di BID simile a quella dei centesimi che si è dispoti a pagare per delle parole associabili a un bisogno ma associata a un bisogno già espresso, e chi l’ha biddata più.
Ma non un CPC ads semplice, come l’adv normale di Facebook , qualcosa che man mano è diventata più adatta al branding o all’accaparrarsi Fan, ma qualcosa di più. È molto più prossimo alle logiche di conversione, all’acquisition, coprendo un tratto molto più ampio del percorso di acquisizione.
Un esempio: vado sul sito della marca A e inizio a compilare il test drive della macchina X, casualmente un zuv. Mortalmente noiosa, abbandono la form di registrazione.
Poi vado a farmi un giro per il web, 60% di probabilità che faccia una capatina su facebook.
Click vado sulla mia bacheca e li a destra c’è un solo spazio disponibile per erogare un contenuto adv a me, cliente potenzialmente interessato a un zuv.
Ma ecco che la marca B paga di più per mostrare il proprio zuv Y.
Per ora pare che FBX sia stato testato da: TellApart, Triggit, Turn, DataXu, MediaMath, AppNexus, TheTradeDesk, AdRoll.
A tutto questo non dimentichiamo che FaceBook potrà aggiungere tutto le info anagrafiche con un discreto livello di dettaglio e, soprattutto, il tracciamento degli interessi espressi dai suoi iscritti.
Ogni volta che fai un “like” a una pagina stai spiegando se ti piace il rock, o hai un certo stile di vita, o hai un figlio, una famiglia, del grano da spendere.
Targeting tradizionale+behavioural+retargeting.
Lasciatevolo dire da uno che su molte delle ultime iniziative di FaceBook è stato piuttosto critico: FBX mi sembra una roba che funziona. Semplice e fa vendere. Semplice e si riesce a spiegare aun cliente fesso che deve pianificare. Funziona, ultimo respiro di un moribondo? Mah chi vivrà vedrà, iointanto inizierei a contattare il mio account FB di fiducia.
Buon adv che converte a tutti.
Anche tu sei perseguitato dal retargeting e continui a vedere quel maledetto cd che ti insegue in ogni sito che visiti da 2 mesi? Segui gli aggiornamenti del blog su FB facendomi un piccolo like, qui non c’è adv che ti infastidisce :)
Be First to Comment